Dieta in bianco e ciambellone

In questi giorni il vero dramma è che devo seguire una dieta in bianco, per cui non posso mangiare dolci. Ovviamente mi è venuto il panico. A un certo punto però mi sono ricordata di quando ero piccola e non c'era momento in cui, anche malata, non mi toccasse una fetta di ciambellone. Per cui l'ho fatto e assaggiato (il resto l'ha fatto fuori il Costa). La mia mamma era particamente una maniaca del ciambellone: me lo metteva nella cartella per la ricreazione (sì, all'epoca si chiamava così, signori) a scuola, me lo divoravo per merenda a casa... insomma un must! Ho provato a rifarlo, sempre con la ricetta della Lucia dal quadernino impataccato, ma devo dire la verità, non mi sembra buono come il suo. Però poi ho riflettuto su uno dei racconti familiari: l'episodio della marmellata della Carla Lisi. La mia mamma, da bambina, andava a giocare a casa di una sua compagna di scuola (la Carla Lisi, per l'appunto). A merenda mangiavano pane e marmellata fatta in casa dalla signora Lisi. E la mia mamma da allora ha comprato e fatto migliaia di marmellate, nella speranza di ritrovare quel gusto estatico. Ma ovviamente non ci è riuscita. Un po' come me con il ciambellone, insomma. Dunque: alla ricerca del ciambellone perduto!

COSA SERVE
500 grammi di farina (o se preferite 450 grammi di farina e 50 di maizena)
125 grammi di burro fuso
2 uova
300 grammi di zucchero
1 bicchiere di latte
1 limone grattugiato
1 bustina di lievito

PER GUARNIRE
bianco d'uovo
granella di zucchero

Tutto molto semplice: sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro, poi la farina (o le farine, se volete l'impasto più soffice), il latte, il limone grattugiato e infine il lievito.
Imburrare una teglia da ciambellone (quella col foro per capirsi!) e versarci il composto. Spennellare con il bianco d'uovo e cospargere il tutto con la granella di zucchero
Va cotto nel forno a 180 gradi per 40 minuti.

Eccolo, prima e dopo la colazione a casa :)






Semplice ma nello stesso tempo complesso, geniale, pieno di nostalgia... come questa canzone.
No surprises dei Radiohead



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