Trasloco sugli Appennini. Parte prima: torta alla ricotta

Sabato sono finalmente arrivata sui miei Appennini (Poggio di Badi, Castel di Casio, Bologna). Sono scesa dalla Fiesta con un sacco che conteneva il Cucchiaio d'argento, il Moulinex per montare la panna, formine per le madelaines e tortiere varie, insomma il delirio. Detto questo c'era da festeggiare il fatto che nei prossimi giorni starò a baco sotto i tigli nel campo davanti a casa e il fatto di ritrovare tutti i compaesani del Poggio. Ho aperto il frigo e ho trovato niente meno che un chilo e mezzo di ricotta fresca per cui sabato sera è scattato il primo dolce estivo al Poggio: torta di ricotta e uvetta, tratta (ovviamente) da "Il Cucchiaio d'argento", editoriale Domus.

COSA SERVE:
PER L'IMPASTO
180 gr di farina
120 gr di burro
60 gr di zucchero
1 tuorlo
PER IL RIPIENO
30 gr di pangrattato
350 gr di ricotta
60 gr di uvetta
30 gr di zucchero
1 tuorlo
un limone
marsala (io ho usato il rhum)

Mettere a bagno l'uvetta nel marsala e nel frattempo preparare l'impasto per la frolla. Fare una fontana con la farina, lo zucchero, il tuorlo, mezzo limone grattugiato e il burro fatto a tocchetti. Lavorare velocemente per non scaldare troppo l'impasto e fare una palla (se non si lavora bene, bagnate le mani sotto l'acqua fredda) e, dopo averla avvolta nella pellicola, lasciare riposare per un'oretta in frigo.
Preparare il ripieno sbattendo il tuorlo con lo zucchero, aggiungendo la ricotta, il restante limone grattugiato, il pangrattato, l'uvetta ben strizzata.
Stendere la pasta frolla e metterla in una tortiera rotonda imburrata. Volendo, se ne può tenere da parte un po' per fare delle strisce da adagiare sopra il composto. Cuocere per 45 minuti nel forno scaldato a 180 gradi.
Il tutto preparato con il Francone e il Dav che spiavano e commentavano. Che personaggi.
La torta è stata mangiata per il pranzo di domenica, con famiglia e buoni amici.





E mentre si mangia si sente il vento tra i tigli e sull'abetaia dietro la mia casina :) 

Are you going to Scarborough Fair? Parsely, sage, rosemary and thyme... (e anche i fiori hanno un loro linguaggio)






Commenti

Post più popolari