Solo gli stupidi non cambiano mai idea: le arance candite

Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ho sempre detto di non amare la cassata, il panettone e il panforte perché c'erano i canditi e ora di questi dolci ne mangio a quintalate. Forse, mi sono chiesta allora, anche i canditi hanno il loro perché. E quindi, forte della mia mania per le arance che prosegue indefessa, ho deciso di usare le loro bucce per candirle e portarle in regalo alla Maria a Siena. La mitica Maria del Poggio, che quest'estate ho osservato fare le tagliatelle e che tutte le estati, da quando sono nata, mi racconta storie incredibili su personaggi talmente veri da sembrare inventati. In temporanea permanenza a Siena, oggi sono andata a trovarla e le ho portato un vasetto di golose crosticine color arancio: sembra che tutti abbiano gradito. Strano a dirsi, anche io.
Ah, da ricordare che il Dav mi ha aiutato a togliere la parte bianca dalle bucce, fatto fondamentale altrimenti le arance candite vengono amare.

COSA SERVE
arance (io ne ho usate 2 molto grandi)
zucchero
acqua

Le bucce, debitamente ripulite dalla parte bianca con un coltello, vanno tagliate a striscioline. Queste si mettono in un pentolino con dell'acqua fino a quando non prende il bollore. Scolare e ripetere l'operazione due o tre volte. In una casseruola sciogliere 50 cl di acqua con 400 grammi di zucchero fino a quando il composto è diventato sciropposo e bollente: immergere le scorzette e cuocere per un quarto d'ora. Scolate le arance con un mestolo forato: prima di metterle ad asciugare su della carta forno, si possono passare nello zucchero. Lasciare riposare per almeno una nottata.
Quando sono ben asciutte, se volete regalarle, un'idea è recuperare un bel vasetto di marmellata, magari coperto con della stoffa colorata. Secondo me per un pomeriggio di chiacchere e the le scorzette di arancio sono perfette :)






Ma quanto è bello stare tra ragazze, di qualsiasi età... quel mito di Cindy Lauper anche trent'anni fa lo sapeva bene, eccome!



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