Pavés aux chocolat et aux pistaches (quadratini di cioccolata in famiglia, rumorosa)

In questi giorni in cui è tornato il fresco, accompagnato dagli odori umidi e stropicciati dell'autunno, ho ricominciato a bere i miei the. Domenica pomeriggio ho scelto l'ultimo arrivato, il Marco Polo, comprato quest'estate a Parigi, a Mariage Freres. Come mi accade ogni tanto, mi è presa quindi una botta di parigite e mi sono "casualmente" imbattuta in un libriccino favoloso, che ho scovato in una libreria di usato di Quimper ("Les gateaux en toutes occasion"). Ci sono delle belle ricettine, per serate a due, tra amici e in famiglia. Io ho scelto "Pavés au chocolat et aux pistaches". Merita, sinceramente, questo lastricato di cioccolata, che tagliato, sembra tante mattonelline....

COSA SERVE
100 gr di cioccolato fondente (almeno al 70% di cacao)
80 gr di burro
2 uova
20 gr di zucchero a velo
1 cucchiaio di fecola di patate
due cucchiai di pistacchi tritati

Sciogliere il cioccolato a pezzetti in un pentolino a bagnomaria, aggiungendo il burro a tocchetti. Quando il cioccolato è fuso e denso, togliere dal fuoco. Aggiungere i due tuorli d'uovo, poi lo zucchero e la fecola. I bianchi vanno montati ben fermi e incorporati piano piano con una frusta. Versare il composto in una teglia quadrata o rettangolare (deve essere piccola, circa 20 cm per lato) imburrata e infarinata. Spargere sulla superficie i pistacchi tritati. Mettere nel forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti.
Lasciar raffreddare e tagliare a quadratini. Se si vogliono più dolci, spolverare con un po' di zucchero.

Io li ho portati ieri sera a casa del Francone e della Lucia, dove c'erano anche sorellona e cognato. Mentre smangiucchiavo i quadratini, guardavo i miei genitori e riflettevo su quanto è rumorosa la mia famiglia: voci che si sovrappongono, ognuno si accalora per esporre la sua opinione, ogni tanto vola un "ma chi?", quando ci si vuole inserire nella conversazione. Insomma, è un marasma. Ma, giuro, non lo cambierei per niente al mondo.





Di tanto in tanto, bello ritirare fuori vecchi cd in macchina... Questo per me è uno dei fondamentali: da "La favola", Max Gazzè con "L'amore pensato"



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