Guidare con i finestrini aperti a febbraio (e la ricetta del Migliaccio napoletano)

In una vita precedente devo aver girato molto, forse ero una contadina o una che faceva le previsioni del meteo. Di una cosa sono sicura: sono stata molto all'aria aperta. Altrimenti non si spiega come mai, in ogni stagione, le mie finestre siano perennemente spalancate, anche i finestrini della Panda in pieno febbraio. Oggi li ho abbassati tutti e, con il volume della radio ben alto, me la sono goduta proprio questa arietta fresca che profuma già di mimosa. Questo tic devo averlo trasmesso a Emma perché anche lei viaggia a finestrini aperti in ogni stagione rischiando, impavida qual è, l'otite. E anche lei adora cantare a squarciagola, non vi dico i duetti.

Dato che da noi si festeggia praticamente ogni ricorrenza possibile, siamo entrati in pieno mood Carnevale. Domenica scorsa ho fatto i cenci: anche se amo poco friggere adoro i nostri cenci belli croccanti, rigorosamente spolverati con lo zucchero semolato, non a velo. Mi piace immergere il cucchiaio nel barattolo dello zucchero e lasciar cadere una bella cascata bianca. Penso che il prossimo weekend toccherà alle frittelle, ma c'è un altro dolce che mi piace tantissimo fare nel periodo di Carnevale (confesso che mi piace così tanto che l'ho fatto anche d'estate, coperto con le amarene): il Migliaccio napoletano. La ricetta me l'ha passata un'amica, la mitica Sandra, che cucina benissimo e con passione dà vita a pane, focaccia e pizza da medaglia (questo è il suo profilo Instagram), ho solo tolto dalla ricetta originale i fiori d'arancio, mi perdonerà ma per me sono troppo aromatici. Viene un dolce umido e profumato di quasi primavera, buonissimo anche il giorno dopo. Provatelo.

COSA SERVE:

300 gr di ricotta vaccina buona
3 uova
375 ml di latte fresco intero
75 gr di semolino
250 gr di zucchero
scorza grattugiata di limone
mezzo bicchierino di limoncello
un cucchiaio di burro

Mettere il latte in una casseruola e versare a pioggia il semolino girando bene e aggiungere un cucchiaio di burro. Quando sarà sodo, togliere dal fuoco e far raffreddare. Nel frattempo sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere la ricotta, il limone grattugiato e il limoncello. Quando il semolino sarà raffreddato, aggiungerlo al composto. Non preoccupatevi se l'impasto sembra troppo liquido, in cottura diventerà sodo e resterà umido. Va in una tortiera a cerniera foderata con carta forno e poi nel forno già caldo a 180 gradi per circa un'ora. Se la superficie diventa troppo scura, si può coprire con la carta d'alluminio, ma a me "l'abbronzatura" non dispiace.
Sopra ci va un po' di zucchero a velo (oppure le amarene sciroppate) o... anche niente, a me piace proprio così.





In questi giorni di aperture di finestrini, la nostra hit preferita è questa: Elisa e Calcutta cantano "Se piovesse il tuo nome". Buon ascolto!



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