Tu cosa sai fare? Schiaccia alla marmellata di albicocche
“Tu cosa sai fare?” mi chiedo spesso. Dicendomi che sarebbe
stato molto più saggio imparare un mestiere utile, manuale, che si può
praticare in ogni circostanza e in ogni paese. Adesso mi porrei molti meno
interrogativi. Beh, io so fare una schiaccia con la marmellata di albicocche,
so scoprire un tavolo di marmo e lisciarlo con le mani, so come complicare la
vita a un pomeriggio.
Più che una ricetta, questo è un istante che vorrei fermare.
Per ricordarsi di un momento (in cui Emma ha 5 anni e le basta vedermi per
essere felice, in cui vederla sorridere mi rende felice) sugli Appennini, con
il maestrale che si alza per rinfrescarci dal calore di questo pomeriggio afoso
perfino qui.
Ho tolto la tovaglia dal tavolo di marmo dei miei bisnonni.
Ho tirato fuori dal mobile la marmellata di albicocche fatta dal babbo la
scorsa estate con la frutta scelta in Romagna. Fuori dal frigo le uova comprate
fresche questa mattina a Pavana, confine
tra Emilia e Toscana. Il burro, di un consorzio di zona, profuma di panna. Il
limone colto dalla pianta in giardino. E la ricetta della schiaccia della nonna
Lorenza, che è un impasto simile a una frolla, ma c’è anche del lievito e resta
più morbida. Qui al Poggio usa farne due strati per racchiudere la marmellata,
solitamente di susine (prugne), ma stavolta ci è piaciuta di più con uno strato
solo, non si offenderà la nonna.
Per la schiaccia:
500 grammi di farina 00
2 uova
200 grammi di zucchero
100 grammi di burro fuso
la scorza di un limone grattugiata
una bustina di lievito
In un grande recipiente mettere la farina e nel centro
aggiungere uova, zucchero, burro fuso, limone e impastare con le mani, infine
aggiungere il lievito. Stendere con il matterello e mettere in una teglia
rettangolare. Spalmare la marmellata e infornare a 180 gradi per circa mezzora.
Se volete fare la schiaccia “ufficiale” dividete l’impasto in due parti e usare
la seconda parte per coprire la marmellata.
Per la marmellata di
albicocche
Ricetta del Francone. Ha usato per ogni chilo di frutta 400
grammi di zucchero. Dopo averle lavate e denocciolate, ha messo le albicocche
in una pentola di alluminio e ha lasciato cuocere a fuoco lento (qui abbiamo la
cucina economica) per circa un’ora e mezzo, poi ha aggiunto lo zucchero e ha
lasciato bollire per almeno una mezzora, stando attento a mescolare.
Negli ultimi spostamenti in auto, Emma vuole la sua playlist, costruita aggiungendo volta volta le canzoni che sente e che le piacciono. L'abbiamo ascoltata fino allo sfinimento e dalla sua playlist scelgo questa: Buon viaggio (Share the love) di Cesare Cremonini.
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