Zuppa inglese (o portoghese...) per un babbo speciale
La zuppa inglese non mi è mai piaciuta. Detestavo i savoiardi, detestavo l'alchermes e quella consistenza un po' papposa. Invece è il dolce preferito del mio babbo o, più probabilmente, gli piace sì ma a renderglielo speciale è il fatto che la sua mamma glielo preparasse per il compleanno. Menù del giorno: trippa e zuppa inglese (e il colesterolo festeggiava anche lui). E' quindi il suo dolce, tanto più che in casa nostra non piace praticamente a nessuno tranne che a lui.
Ieri sera ho fatto le corse per passare da casa e imbastire la zuppa inglese prima di andare a cena dai miei. Savoiardi li ho comprati (mentre passavo davanti allo scaffale, al supermercato, è iniziata "Wish you were here" e io ho iniziato a cantare ad alta voce come se fossi a casa, me ne sono accorta per l'espressione di una signora che stava leggendo l'etichetta dei pavesini), uova comprate, latte comprato, ok. Mancava l'alchermes, ma prima di uscire di casa avevo buttato un occhio alla vetrina dei liquori e avevo visto la bottiglia rossa. Peccato che una volta fatta la crema e appoggiato i savoiardi nella terrina abbia scoperto che era sì un liquore rosso, ma trattavasi di "ginjinha", liquore tipico portoghese a base di ciliegia. Ho fatto di necessità virtù e ho usato quella. Il mio babbo ha detto "buona, mi sembra un po' diversa questa zuppa inglese". Eh, chissà perché. Artusi si rigirerà nella tomba, però alla fine ha funzionato.
A volte non sono molto brava a dire "ti voglio bene", ma inventarsi varianti di zuppe inglese a orari improbabili è un modo per manifestarlo. Il mio è uno di quei babbi che se la meritano eccome, la zuppa inglese, con annesse modifiche. Discutiamo perché per alcuni aspetti ci somigliamo anche se nessuno dei due lo ammette e, devo dire, mi fa piacere: è una delle persone migliori che conosca.
COSA SERVE:
per la crema
6 tuorli
180 grammi di zucchero
40 grammi di farina
mezzo litro di latte
scorza di un limone
savoiardi
per la bagna
acqua
zucchero
ginginja (o alchermes!)
Sbattere bene i tuorli con lo zucchero finché il composto non diventa spumoso. Aggiungere la farina e amalgamare. Nel frattempo scaldare il latte con la buccia del limone (che va tolta una volta caldo il latte). Aggiungere poco per volta, e sempre mescolando con una frusta, il latte al composto delle uova. Mettere la pentola sul fuoco medio e girare con il mestolo per qualche minuto.
In un pentolino mettere acqua e zucchero (ho fatto a occhio ma sarà stato un bicchiere d'acqua e due, tre cucchiai di zucchero) e scaldare finché lo zucchero non si è sciolto. Togliere dal fuoco e aggiungere il liquore, meno di un bicchierino. Passare velocemente i savoiardi su entrambi i lati e metterli allineati in un recipiente. Ricoprire con uno strato di crema e ripetere con uno strato di savoiardi. Finire con la crema e mettere in frigorifero per un paio di ore. Da ultimo grattugiare del buon cioccolato fondente sulla superficie.
Queste sono foto speciali perché le ha fatte la mia mamma oggi. Ha anche "creato un set" per questo e me la immagino che mette queste cose sul tavolo e prova a fotografare con il telefono nuovo, mi chiedo quanto tempo ci abbia messo... (grazie mamma).
Infine, sottofondo con un classicone, perché da quando sono nata, è il fischiettio del mio babbo, in ogni stagione, in ogni circostanza. Per me sa di piccole cose belle, di infanzia, di estati lunghe a inventarsi giochi. Summertime Ella Fitzgerald e Louis Armstrong
Ieri sera ho fatto le corse per passare da casa e imbastire la zuppa inglese prima di andare a cena dai miei. Savoiardi li ho comprati (mentre passavo davanti allo scaffale, al supermercato, è iniziata "Wish you were here" e io ho iniziato a cantare ad alta voce come se fossi a casa, me ne sono accorta per l'espressione di una signora che stava leggendo l'etichetta dei pavesini), uova comprate, latte comprato, ok. Mancava l'alchermes, ma prima di uscire di casa avevo buttato un occhio alla vetrina dei liquori e avevo visto la bottiglia rossa. Peccato che una volta fatta la crema e appoggiato i savoiardi nella terrina abbia scoperto che era sì un liquore rosso, ma trattavasi di "ginjinha", liquore tipico portoghese a base di ciliegia. Ho fatto di necessità virtù e ho usato quella. Il mio babbo ha detto "buona, mi sembra un po' diversa questa zuppa inglese". Eh, chissà perché. Artusi si rigirerà nella tomba, però alla fine ha funzionato.
A volte non sono molto brava a dire "ti voglio bene", ma inventarsi varianti di zuppe inglese a orari improbabili è un modo per manifestarlo. Il mio è uno di quei babbi che se la meritano eccome, la zuppa inglese, con annesse modifiche. Discutiamo perché per alcuni aspetti ci somigliamo anche se nessuno dei due lo ammette e, devo dire, mi fa piacere: è una delle persone migliori che conosca.
COSA SERVE:
per la crema
6 tuorli
180 grammi di zucchero
40 grammi di farina
mezzo litro di latte
scorza di un limone
savoiardi
per la bagna
acqua
zucchero
ginginja (o alchermes!)
Sbattere bene i tuorli con lo zucchero finché il composto non diventa spumoso. Aggiungere la farina e amalgamare. Nel frattempo scaldare il latte con la buccia del limone (che va tolta una volta caldo il latte). Aggiungere poco per volta, e sempre mescolando con una frusta, il latte al composto delle uova. Mettere la pentola sul fuoco medio e girare con il mestolo per qualche minuto.
In un pentolino mettere acqua e zucchero (ho fatto a occhio ma sarà stato un bicchiere d'acqua e due, tre cucchiai di zucchero) e scaldare finché lo zucchero non si è sciolto. Togliere dal fuoco e aggiungere il liquore, meno di un bicchierino. Passare velocemente i savoiardi su entrambi i lati e metterli allineati in un recipiente. Ricoprire con uno strato di crema e ripetere con uno strato di savoiardi. Finire con la crema e mettere in frigorifero per un paio di ore. Da ultimo grattugiare del buon cioccolato fondente sulla superficie.
Queste sono foto speciali perché le ha fatte la mia mamma oggi. Ha anche "creato un set" per questo e me la immagino che mette queste cose sul tavolo e prova a fotografare con il telefono nuovo, mi chiedo quanto tempo ci abbia messo... (grazie mamma).
Infine, sottofondo con un classicone, perché da quando sono nata, è il fischiettio del mio babbo, in ogni stagione, in ogni circostanza. Per me sa di piccole cose belle, di infanzia, di estati lunghe a inventarsi giochi. Summertime Ella Fitzgerald e Louis Armstrong
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