La perfezione della semplicità: una torta di mele sopra i tetti di Firenze

Se c'è una cosa che ho imparato è: mai sottovalutare una torta di mele. Può sembrare semplice, ma se la ricetta è quella di famiglia, se la si mangia tiepida sopra i tetti di Firenze, una torta di mele può essere una rivelazione.

Questa ricetta l'ho "rubata" a Laura Toselli, padrona di casa insieme a Simone Arnetoli, di ToscaNino, il nuovo locale aperto all'ultimo piano della Rinascente a Firenze, in piazza della Repubblica. Sotto una leggera e ariosa copertura a vetro, hanno trovato spazio tavoli di legno, pareti pastello con i frontespizi dei libri toscani. Un ambiente caldo e raffinato, in cui ho avuto il piacere di fare una merenda gourmet, insieme al gruppo di blogger del tour #Diginetwork organizzato a febbraio da Vetrina Toscana, il progetto regionale di promozione delle eccellenze enogastronomiche toscane (e dopo la ricetta vi racconto il resto del tour, tra ciabatte toscane, buchette del vino tra i 'chiassi' di Firenze, tagliatelle con anatra all'arancia, il Negroni che festeggia i suoi primi cento anni...).
Se volete provare un'esperienza mozzafiato, a ToscaNino c'è una terrazza da cui si può ammirare la Bellezza di Firenze  (la maiuscola non è a caso...): da una parte il Forte Belvedere, il giardino di Boboli, piazza della Repubblica e, infine, il Duomo. Un'esperienza da fare almeno una volta nella vita: davanti a tutto questo ci si sente un po' come Holly Golightly in Colazione da Tiffany e passano tutte le paturnie. Da ToscaNino si trovano prodotti di oltre cento piccole aziende toscane e dei consorzi di tutela e, ovviamente, oltre ad acquistare, si può mangiare. Da non perdere lo Sbirulino, fatto con farina toscana, sfornato fresco tutti i giorni e accompagnato da salumi e formaggi.







Tornando alla torta alle mele sono rimasta colpita dalla semplicità e dalla perfezione di questo dolce, che è morbido, umido, profumato: la ricetta è proprio di Laura, che ce l'ha portata a tavola accompagnata da un caldo sorriso. La torta è di facile e veloce esecuzione e poco pesante (fondamentalmente è davvero fatta per la maggior parte di mele), quindi si può mangiare anche dopo cena.


COSA SERVE:
4 mele
un uovo
100 grammi di farina
50 grammi a temperatura ambiente di burro
70 grammi di zucchero di canna (50 per l'impasto, 20 per la superficie)
buccia grattugiata di un'arancia non trattata
pinoli (q.b)
un pizzico di sale
mezza bustina di lievito

Sbucciare e tagliare a fettine sottili le mele. Sbattere l'uovo con 50 grammi di zucchero, aggiungere il burro morbido, la farina, il lievito, il pizzico di sale e l'arancia grattugiata, i pinoli, il lievito e le mele, mescolare con delicatezza. Adagiare su una teglia e cospargere con i 20 grammi di zucchero rimasti e infornare a 180 gradi per mezzora. Semplice no? A casa nostra è durata nemmeno mezza giornata...









Toscanino, come altre realtà che ho scoperto grazie al tour, fa parte insieme ad altri locali, di una rete, #DigiNetwork: Vetrina Toscana in Digitale, è un gruppo di 8 piccole imprese che hanno deciso di intraprendere insieme un percorso per ottimizzare la reputation online, l'immagine, la comunicazione, il branding. Un nuovo modo di fare impresa che si avvale di un pool di esperti e di strumenti tecnologici aggiornati. Di questa piccola rete, focalizzata nell'ambito enogastronomico dell'area fiorentina, fanno parte i ristoranti: Boccanegra, La Forca, Kome, MangiaPizzaFirenze, Red Garter, ToscaNino, il catering Lo Scalco e l'agenzia di viaggi Beauty in Italy. 

La giornata è iniziata a MangiaPizzaFirenze, nelle vie del centro storico, tra Ponte Vecchio e Palazzo della Signoria. Qui non si produce una qualsiasi pizza, ma una ciabatta toscana. A spiegarci il segreto di questa bontà è stata la padrona di casa, Melania Cannistrà. La ciabatta viene prodotta rigorosamente solo con ingredienti toscani, a partire dalla farina, la Gran Prato del Molino Bardazzi di Vaiano. La farina Gran Prato è un progetto molto interessante, che mette in rete coltivatori, mugnai e fornai per l'utilizzo di grani locali per una produzione sostenibile e giusta. E buona, aggiungiamo noi. L'impasto a MangiaPizza viene fatto lievitare in bigoncia, per permettere ai lieviti di "ballare" e, una volta cotta, la ciabatta è accompagnata con prodotti toscani, come la Mortadella di Prato, la Finocchiona, il pecorino. Oltre che al gusto, la ciabatta è buona "nello stomaco": risulta leggera e digeribilissima.








Dopo il mangiare, ci vuole il bere: e infatti siamo andati alla scoperta delle buchette del vino. A Firenze se ne trovano un po' in tutto il centro storico: era una "finestrina" sul muro dei palazzi dove si passava e acquistava il vino. Ci ha guidato alla scoperta di alcune buchette, Violetta di Beauty in Italy, una piccola agenzia che da anni opera nell’incoming, creando formule personalizzate per turisti che vengono in Toscana per scoprirne le tradizioni, la storia e la cultura del “buon vivere”. Tra le varie curiosità scoperte durante il giro, c'è questa: lo sapete perché si dice "avere il braccino corto?" per indicare una persona avara? Perché i commercianti di stoffe al mercato mandavano a vendere i ragazzini di bottega, quindi ancora piccoli. Dato che la stoffa si vendeva a "braccio", più il braccio era corto per la giovane età, più il commerciante guadagnava.



Dopo una passeggiata nel cuore di Firenze, tappa al ristorante Boccanegra: gli spazi si trovano all’interno del Palazzo trecentesco Salviati-Quaratesi. Il ristorante è specializzato in piatti che uniscono la tradizione fiorentina all’innovazione, l'osteria propone cucina tradizionale toscana, la pizzeria offre prodotti a lievitazione naturale e un'attenzione particolare per una pausa pranzo veloce, ma rilassata. Ospite anche il catering Lo Scalco, catering con attenzione ai prodotti toscani che ha raccontato quali sono le ultime tendenze in fatto di tavola e arte del ricevere, e il ristorante La Forca, che dal 1950 interpreta la cucina toscana con prodotti tipici selezionati ed acquistati dal vicino mercato di San Lorenzo da piccoli produttori locali. Ho assaggiato dei crostini di fegatini fatti come li preparavano le nonne, un sapore che mi ha colpito e che mi ha fatto davvero piacere ricordare e delle tagliatelle con sugo di anatra all'arancia. Cucina francese? Ma per niente: è stata Caterina de' Medici a portare in Francia, sua patria di adozione dopo le nozze con Enrico II, a introdurla nei menu dell'epoca.








Ma la Toscana non è solo storia e tradizione: anche il sushi a Firenze trova la strada per essere reinterpretato e innovato. Kome a pochi passi da Santa Croce, ha un'anima fusion con nel cuore i prodotti toscani ed è l'unico locale in Italia a possedere il bollino che certifica i processi produttivi e lavorativi del ristorante, garantendo la sicurezza alimentare insieme alla tradizione dell’autentica cucina Giapponese. I sushiman hanno dato vita a creazioni originali utilizzando cavolo nero, olio toscano Igp per un mix di culture e sapori interessante.






Infine, per chiudere questo tour, abbiamo festeggiato i cento anni del Negroni, nato nel 1919 proprio a Firenze. Il Red Garter nella zona di Santa Croce, con più di 50 anni di storia alle spalle, è stato uno dei primi American Bar in Italia. E quindi in chiusura: americano come un hamburger, toscano come il pecorino o la finocchiona per i panini, per un mix gustoso, magari accompagnati da un Negroni.






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