LA ricetta della frolla (e gli anni Ottanta)

Detestavo i pantaloni con le ghette. Ricordo che quando mi son trovata a metterli, avrò avuto otto o nove anni, sentivo tirare sotto la pianta del piede, un fastidio assillante e diciamocelo, senza senso. Ed erano pure brutte. Come quei maglioni dai colori strani, le giacche, i tagli dei capelli. Oh, negli anni Ottanta gli anni Ottanta facevano schifo (tranne la musica, ma all'epoca ero un po' confusa, sentivo quella degli anni Sessanta, son sempre stata retro). Adesso no, li guardo con tenerezza e quei ciuffi cotonati appaiono sognanti, i colori sgargianti raccontano una leggera voglia di evasione e le giacche, sì beh, alla fine erano utili a chi aveva poche spalle. Però le ghette mi fanno ancora schifo.

Perché questa cosa degli anni Ottanta. Perché con colpevole ritardo sono entrata in un tunnel incredibile per Stranger Things (sì, ho scoperto l'acqua calda) e quei tre quarti d'ora serali sul divano me li gusto un sacco, grazie Dav. L'altra scoperta dell'acqua calda è che la giusta distanza dalle cose, dalle persone, da un periodo della vita, lascia meno spazio alle interpretazioni e più alle emozioni nostalgiche. E se c'è qualcosa che per me evoca il ricordo nostalgico dell'infanzia sono ovviamente le torte, la Fiorentina della nonna e il ciambellone di mamma, ma anche le crostate. La crostata perché è la morbidezza del burro, è il gusto della marmellata o della crema fresca, è il profumo del limone, è l'odore biscottato in casa.
Ho provato un'infinità di ricette finché - tombola - ho assaggiato una crostata alla marmellata fatta da una mamma dell'asilo (grazie Silvia!) che mi ha passato la ricetta, confessando di non ricordarsi di preciso se viene da un ricettario di casa o se l'ha trovata a giro. Madre o padre di questa ricetta, se mi senti: GRAZIE. E se la provate, gliene renderete merito anche voi.

COSA SERVE (per due tortiere circolari piccole o una grande):
250 grammi di farina
125 grammi di burro freddo
100 grammi di zucchero
1 tuorlo e 1 uovo intero
una bustina di vanillina
la scorza di un limone
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
un pizzico di sale

Nella planetaria se l'avete o in una ciotola setacciate la farina (io ho usato la Petra 1 perché ormai ho la fissa) e lavoratela con il burro freddo a tocchetti senza scaldare troppo l'impasto. Aggiungete zucchero, uova, vanillina, limone e sale. Formate un panetto allungato e avvolgetelo nella pellicola, va lasciato in frigo per una mezzora. Una volta tolto dal frigo, lasciatelo qualche minuto a temperatura ambiente e poi stendetelo in una forma tonda o due a seconda della tortiera scelta. Se volete potete guarnire con biscotti o strisce di pasta.

A me sono venute due crostate piccole, per una ho utilizzato la marmellata di pesche, per l'altra ho messo a sciogliere a bagnomaria l'uovo di cioccolata che avevamo in casa aggiungendo un cucchiaio di burro ed Emma ha fatto le formine con fiori e farfalle. A ognuno la sua crostata.




Per rimanere in tema Ottanta, Should I stay or should I go? 



Commenti

  1. Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare.

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  2. Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare.

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