Le piccole cose: l'estate della torta alle pesche


Questa sarà, senza ombra di dubbio, l'estate della torta alle pesche. Ne ho la certezza perché da quando ho avuto la ricetta dal suo creatore, lo chef Samuele Cosentino de "Gli orti di via Elisa" di Lucca, l'ho fatta già due volte. L'ho scelta come torta da portare al battesimo della mia nipotina, allegata a una letterina solo per lei, dove c'erano un mucchio di piccole cose frivole e anche alcune importanti. L'ho fatta anche per una cena tra gli amici ieri sera, con Emma che si è divertita a portare in tavola i giochi e a pretendere di far pettinare i Pony.
L'ho scelta perché è semplice (5 minuti di esecuzione, 30 minuti di cottura), rustica - come la sua grana di farina di mais - sa di estate ed è succosa, profumata. Come una promessa di estate, dopo un lungo inverno.
Provatela a mangiare, in piedi in cucina, e ditemi se non ho ragione.

Mi permetto di pubblicare la ricetta di Samuele, a cui va tutto il merito. La ricetta originale prevede l'utilizzo del Formenton 8 File della Garfagnana, una farina di un mais particolare che si trova in quei luoghi meravigliosi, realizzata da piccoli produttori. Per cui se la trovate, agguantatela. Se non riuscite a trovarla, accontentatevi di una farina di mais fioretto :)

COSA SERVE:

3 uova
75 grammi di farina di mais
150 grammi di zucchero
150 grammi di burro
1 bustina di lievito
3 pesche succose (non noci)

Sbucciate le pesche, sciogliete il burro e accendete il forno a 180 gradi. Sbattere in una ciotola 3 uova e aggiungere lo zucchero, la farina di mais, il lievito, due pesche a tocchetti e il burro fuso. Imburrare una tortiera e coprirla con carta da forno. Versare il composto e aggiungere i tocchetti dell'ultima pesca. Infornare e cuocere per 30 minuti. Non vi preoccupate se la consistenza vi sembra liquida: la farina di mais farà il suo dovere e la consistenza sarà perfetta.






"Chissà se qualcuno raccoglie quei baci mai dati, i gesti invisibili come bottoni smarriti". Perché non è forse vero che sono i piccoli dettagli a fare la bellezza?
Il dio delle piccole cose, di Gazzè, Silvestri, Fabbi



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