Vai di vintage: la zuppa inglese

La nonna Lorenza aveva studiato un menu fisso per il compleanno del mio babbo: trippa e zuppa inglese. In effetti non era il massimo della leggerezza, ma sono evidentemente le cose che il Francone adora e che soprattutto, non ha molte occasioni di mangiare. Per cui, quando ho fatto il dolce per festeggiare il suo compleanno, pochi giorni fa, non ho avuto il minimo dubbio: zuppa inglese. 
C'è stato un problema però: è un dolce talmente classico, che la nonna non ci ha lasciato la ricetta e io mi sono dovuta arrangiare. Ce ne sono decine di varianti: crema pasticcera e al cioccolato, uso o meno del rum oltre all'alchermes... Innanzitutto primo dilemma: pan di spagna o savoiardi? Ho deciso di andare a consultare l'Artusi: ne "La scienza in cucina" il Pellegrino dice espressamente di usare i savoiardi. E chi sono io per contraddirlo? Per il resto però sono andata ad occhio, ho usato la ricetta della crema pasticcera di casa e ho aggiunto uno strato di panna montata con le gocce di cioccolato sopra. Non sarà una ricetta ortodossa, ma come primo esperimento direi che è venuta golosa. 
Le dosi sono per una zuppiera grande, per circa 8 persone

COSA SERVE 
6 uova
6 cucchiai di zucchero
6 cucchiai di farina
6 bicchieri di latte (circa 1,250 l)
un limone
250 gr di savoiardi (io ho preso quelli di Matilde Vincenzi, sono buonissimi)
alchermes
panna da montare (250 ml)
gocce di cioccolato

Fare la crema pasticcera: sbattere i tuorli con lo zucchero e poi aggiungere con una frusta la farina setacciata. Aggiungere piano il latte a bollore (cotto con la buccia di un limone, poi tolta) al composto e mescolare con la frusta, mettendo la pentola sul fuoco basso. Girare per diversi minuti finché la crema non si rassoda. Continuare a mescolare anche una volta tolta la crema dal fuoco per evitare che si formino i grumi e il velo superficiale.
Quando la crema sarà completamente fredda, prendere una zuppiera e stendere un piccolo strato di crema, poi cominciare ad adagiare i savoiardi leggermente passati in una ciotolina con l'alchermes e un goccio d'acqua. Non vanno inzuppati o diventeranno "pappa". Dopo il primo strato di savoiardi, stendere la crema e così via. Alla fine panna montata e gocce di cioccolato.

Auguri papone, quasi nonno :)




Per accompagnare il dolce, una canzone di una persona libera, proprio come il Francone. Lucio Dalla, 4 marzo 1943, una delle sue poesie più belle



Commenti

  1. tanti auguri al Francone, euro-babbo quasi-nonno che mi è sempre rimasto nel cuore!!! già che ci sono colgo l'occasione per fare gli auguri al mio guido, euro-nonno quasi-babbo che domani sarebbero 20 anni di un nostro giorno speciale...ti voglio bene stellina mia

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  2. Anche se non l'ho conosciuto, per me nonno Guido, con le sue storie, è una leggenda... Tesoro ti pensavo in questi giorni, mi devi raccontare un sacco di cose :)

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